Sud Sudan

Contesto

Il Sud Sudan è il paese più giovane del mondo avendo ottenuto l’indipendenza dal Sudan il 9 luglio 2011 a seguito di una guerra che ha generato 2 milioni di morti tra il 1955 e il 2005. Le speranze di pace e sviluppo riposte dalla popolazione nel referendum che ha dato vita alla “nazione più giovane al mondo” rimangono ad oggi ancora insoddisfatte. Dalla sua nascita, il Sud Sudan è infatti caratterizzato da una crisi umanitaria complessa, conseguenza diretta degli effetti devastanti di decenni di conflitto e isolamento.

Tra il 2013 e il 2018 il Paese è stato teatro di un nuovo conflitto interno scoppiato a causa di contrasti tra le principali cariche istituzionali della neonata Repubblica. Il conflitto è ufficialmente terminato con la firma tra le parti del Revitalized Agreement on the Resolution of the Conflict in the Republic of South Sudan (R-ARCSS), in settembre 2018. Nonostante l’R-ARCSS abbia ridimensionato la guerra interna e ristabilito un fragile equilibrio istituzionale, il Paese resta ancora caratterizzato da una condizione di crisi umanitaria protratta.

Il documento di Programmazione Umanitaria 2025 (HNRP 2025) elaborato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento Umanitario (OCHA) stima che 9,3 milioni di persone (pari al 69% della popolazione totale di 13,4 milioni) si trovino in stato di bisogno.

La crisi è ulteriormente aggravata da un contesto economico caratterizzato dall’ iperinflazione cronica, ulteriormente peggiorata nel corso del 2024 a causa degli effetti del conflitto nel confinante Sudan. Dall’aprile 2023, circa 1 milione di rifugiati sudanesi in fuga dalla guerra sono entrati in Sud Sudan; questo flusso massiccio di persone vulnerabili esercita una forte pressione sulle già scarse risorse del paese, amplificando le sfide umanitarie.

Iniziative

Gli attori del sistema italiano di cooperazione, attivi nel paese in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, contribuiscono alla risposta ai bisogni di base della popolazione sud sudanese, mirando in particolare a rafforzare la sicurezza alimentare, i servizi sanitari, nutrizionali e di igiene. Nelle aree più stabili del paese, la Cooperazione Italiana promuove attraverso l’operato delle OSC anche interventi cosiddetti di “triplo-nesso” – ovvero la combinazione di interventi di sviluppo sostenibile, peace-building e aiuti umanitari – sostenendo così i segmenti più fragili della popolazione nella transizione dal contesto umanitario a quello dello sviluppo.

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