L’Ambasciatore d’Italia, Agostino Palese, e la Titolare della sede AICS di Addis Abeba, Isabella Lucaferri, hanno recentemente concluso una missione a Gibuti.
Tra le attività, la visita al reparto di salute materno-infantile dell’Ospedale Cheiko di Balbalà, una delle aeree più povere e popolose della capitale. Il supporto italiano all’Ospedale di Balbalà risale al 1985, anno in cui fu avviata la costruzione di un primo centro materno-infantile, poi rinnovato negli anni successivi. Ad oggi l’Ospedale, diventato Ospedale Generale, è provvisto di un edificio per le urgenze, per gli interventi chirurgici, medicina generale e di ambulatori.
La struttura, grazie a contributi della cooperazione italiana, è stata inoltre ampliata con la costruzione e ristrutturazione di tre blocchi: l’edificio A comprensivo del reparto di pediatria, di medicina interna e cardiologia
riconosciuto dalla comunità gibutina per la qualità delle prestazioni; l’edificio B ovvero il reparto di malattie infettive
e di chirurgia ortopedica e generale; e l’edificio C composto da padiglioni in corso di costruzione a finanziamento gibutino.
Sempre grazie ad un progetto supportato da AICS e realizzato con UNFPA (United Nations Population Fund) volto
a migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti nell’Ospedale, il reparto di salute materno-infantile è stato recentemente
equipaggiato con moderne attrezzature di neonatologia.
L’iniziativa ha permesso di potenziare la qualità delle prestazioni per la salute materno infantile attraverso la formazione
del personale sanitario, in particolare di quello impiegato nei reparti di pediatria e ginecologia, alla fornitura
di attrezzatura e materiali,
all’installazione di un software per la gestione dell’ospedale, amministrativa e sanitaria.
Ciò ha reso possibile il potenziamento delle prestazioni ospedaliere e ha rafforzato la capacità di rispondere alle emergenze sanitarie.
Inoltre, lo scorso dicembre AICS ha fornito all’Ospedale Cheiko di Balbalà materiale sanitario per la protezione
personale per il contrasto al COVID-19, mascherine, guanti, disinfettanti.
L’incontro con il Direttore dell’Ospedale stato molto utile per fare un consuntivo dei risultati ottenuti fino ad oggi e per comprendere quali sono i bisogni più urgenti per il futuro.
Durante la missione, la Titolare della sede AICS, ha incontrato anche i partner del progetto “Rafforzamento dei sistemi di protezione dell’Infanzia a Gibuti con focus sui minori migranti” affidato a UNICEF (United Nations International Children’s Emergency Fund) volto all’incremento e al potenziamento dei servizi di protezione dell’infanzia. Dall’incontro sono emerse le sfide e i bisogni dei minori vulnerabili che vivono a Gibuti e che spesso sono minori in movimento, migranti dall’Etiopia o dalle aree più remote del Paese, e rifugiati.
Il progetto prevede un budget di 1.000.000 di Euro affidati al Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite e ha l’obiettivo di migliorare i servizi rivolti ai minori, in particolare migranti, rifugiati e minori che vivono in strada.