Il Ministero della Salute etiopico e AICS Addis Abeba si fanno promotori della lotta alle malattie non trasmissibili

Il Double burden delle Malattie Trasmissibili e Non, e le Sfide della loro integrazione nel sistema sanitario in Etiopia: testimonianze  derivanti da diverse esperienze - 26 e 27 Febbraio 2020

L’Etiopia ha compiuto un progresso significativo nello sviluppo sociale, caratterizzato dalla riduzione alla povertà, con risultati incoraggianti nel controllo delle malattie trasmissibili (CDs), nel miglioramento della nutrizione, e della salute materno infantile. Il Ministero della Salute è impegnato nel mantenere questo progresso al fine di raggiungere la Copertura Sanitaria Universale (UHC, Universal Health coverage). Allo stesso tempo, si nota che in tutte le fasce della popolazione in Etiopia, come avviene anche nella maggioranza delle nazioni africane,  è in corso uno spostamento epidemiologico caratterizzato da un crescente aumento  della prevalenza delle Malattie Non Trasmissibili (NCDs, Non-Communicable Diseases), che richiedono strategie di sanità pubblica nuove e innovative per rispondere al double burden risultante.

In Etiopia si riscontra una crescente incidenza delle NCDs e dei rispettivi fattori di rischio. Diversi studi e l’analisi situazionale condotta dal Ministero della Salute nel 2015 (STEPS Survey [1]) supportano questa conclusione. In linea con ciò, lo stesso Ministero ha sviluppato un piano nazionale sulla prevenzione e il controllo delle NCDs e dei fattori di rischio. Il piano nazionale raccomanda lo sviluppo di un dettagliato Piano Strategico d’Azione 2019-2025 ad implementazione a livello nazionale e regionale (NSAP). Il piano delinea azioni ed interventi mirati nell'ambito della prevenzione e del controllo delle maggiori NCDs, e dei fattori di rischio correlati, la cui lotta dovrebbe essere prioritaria in Etiopia. Le maggiori NCDs sono infatti malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie croniche e diabete, mentre comuni fattori di rischio sono il tabacco, l’inattività fisica, una dieta sbilanciata, l’abuso di alcol, così come il consumo di khat. Malattie mentali, neurologiche e dipendenze, che contribuiscono largamente alle NCDs, sono invece trattate separatamente nella Strategia Nazionale per la Salute Mentale [2].

Affrontare le NCDs richiede un approccio multisettoriale connesso con azioni multidisciplinari per rispondere a più ampi fattori sociali che influiscono sulla salute come povertà, equità e fattori ambientali. La prevenzione e il trattamento delle NCDs rappresenta una delle quattro categorie di indicatori del servizio sanitario individuati dall'Organizzazione Mondale della Sanità per monitorare il livello di equità nel settore della salute e di copertura sanitaria al fine di raggiungere UHC. C’è un bisogno urgente di implementare a livello nazionale delle iniziative di sanità pubblica, con il coinvolgimento di diversi settori, che si occupino di prevenzione e controllo sia delle NCDs che dei maggiori fattori di rischio. Ciò contribuirebbe al raggiungimento del target 3.4 dell’obiettivo SDG e al progresso verso la UHC.

Allo stesso tempo, il controllo delle CDs rimane la priorità nel Programma strategico settoriale (HSTP, Health Strategic Transformation Program) e così anche nell'Agenda 2030 (target 3.3). La convergenza di CDs e NCDs rappresenta una sfida e un’opportunità per assicurare un servizio sanitario sostenibile ed comprensivo, riducendo il rischio di un ulteriore aumento della disuguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari in Etiopia.

Il workshop “Il Double burden delle Malattie Trasmissibili e Non, e le Sfide della loro integrazione nel sistema sanitario in Etiopia: testimonianze  derivanti da diverse esperienze” si terrà al Jupiter International Hotel, Addis Abeba il 26 e 27 febbraio 2020. L’obiettivo è quello di mettere insieme policy maker, esperti tecnici, e partner di sviluppo per discutere circa diverse esperienze implementate nel Paese e in altri Paesi, nonché definire soluzioni tecniche basate su dati epidemiologici di CDs e NCDs. Il workshop è stato organizzato insieme al Ministero Federale della Sanità (in particolare con la Direzione per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, NCDs Team). Le autorità sanitarie locali, le agenzie etiopiche, quali l’Istituto etiopico per la Salute Pubblica, le Università etiopiche, le agenzie Bilaterali e Multilaterali, le Organizzazioni della Società Civile, nonché rappresentanti degli Istituti italiani e del’AICS Roma, con un importante contributo del Ministero della Salute palestinese e sudanese e delle sedi AICS Karthoum e Jerusalem, condivideranno esperienze, informazioni, dati epidemiologici, approcci e metodologie per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (NCDs) e la loro integrazione nei servizi sanitari di base.

L’agenda comprende visite in loco, presentazioni, pannelli di discussione, discussioni plenarie e raccomandazioni.

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[1] STEPS Survey on Risk Factors for Non Communicable Diseases and prevalence of selected NCDs in Ethiopia. Summary Report. EPHI-FMoH-WHO, December 2016.

[2] National Strategic Action Plan (NSAP) for prevention and control of non-communicable diseases in Ethiopia 2019-2025 FMoH.

AICS Addis Abeba e l’Istituto Penitenziario di Arba Minch uniti nella risposta al COVID-19

All’Istituto Penitenziario di Arba Minch è stato consegnato il materiale per la protezione personale e la prevenzione del contagio da COVID-19, grazie riorientamento di 12.800 Euro da fondi esistenti del governo italiano.

Mascherine monouso e riutilizzabili, igienizzanti per le mani, disinfettanti per le aree comuni, termometri ad infrarossi per la clinica, guanti, saponi e assorbenti femminili sono ora disponibili per i detenuti (972 uomini e 34 donne con bambini), così come per i 196 lavoratori e i 46 insegnanti.

1.248 persone potranno quindi proteggersi adeguatamente e seguire le misure di prevenzione previste.

L’Istituto Penitenziario di Arba Minch è supportato dal progetto Women’s Economic Empowerment and Social integration (WEESI) dal 2016. Il progetto WEESI, finanziato dal governo italiano, ha visto la riabilitazione delle infrastrutture della sezione femminile al fine di migliorare le loro condizioni di vita, la creazione di attività generatrici di reddito per le donne attraverso un intervento affidato al Governo etiopico e il potenziamento delle stesse nel rispondere alle esigenze del mercato attraverso un altro intervento affidato all’OSC CIAI.

100% Plastica, progetto di tutela dell’ambiente e creazione di valore sociale ed economico ad Awassa: la conferenza finale ne ripercorre la storia e i risultati

Il 15 luglio, il Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia (CIFA) ha condotto in diretta streaming la conferenza finale del progetto promosso “100% Plastica - Intervento di sviluppo del settore di raccolta e riciclo dei rifiuti plastici ad Awassa”, dal valore di 1 milione e 300 mila Euro, co-finanziato al 75% dall’AICS.

Per un confronto a tutto tondo sul progetto e una restituzione dei risultati ottenuti, sono intervenute le istituzioni italiane ed etiopiche coinvolte, partner no profit e for profit e player nazionali e internazionali del settore della produzione e del riciclo della plastica.

Alla narrazione del progetto da parte di CIFA, AICS e i partner, è seguito, nella seconda parte della mattina, un focus sul settore della produzione e del riciclo della plastica al centro negli ultimi anni del dibattito politico e ambientale. Si è parlato di economia circolare e in particolare del settore nelle economie emergenti come l’Etiopia.

Il progetto 100% plastica, iniziato ad aprile 2017 e in conclusione a fine luglio 2020, è stato tra i pionieri alla nascita della nuova Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ad unire con successo i settori no profit e for profit, promuovendo la tutela dell’ambiente e creando allo stesso tempo valore sociale ed economico. Con l’obiettivo principale di salvaguardia dell’ambiente in Etiopia iniziando la filiera del riciclo nella città di Awassa e migliorando quindi la gestione rifiuti urbani, il progetto ha poi in realtà previsto e avuto risvolti che vanno ben oltre l’aspetto puramente ambientale.

A raccontare gli step dall’ideazione all’implementazione è stata Silvia Vanzetto, ingegnere ambientale e capo progetto per CIFA. A partire dall’analisi del contesto e dei problemi nella città turistica di Awassa, situata nella regione SNNP ed ora in quella nuova di Sidama, l’ing. Vanzetto ha poi ripercorso i quattro risultati attesi che aiutano a rendere la complessità e le ambizioni progettuali: 1) creare la filiera del riciclo, 2) migliorare le capacità professionali dei raccoglitori di plastica nella città, 3) sensibilizzare la comunità sui problemi ambientali e sulla cattiva gestione dei rifiuti solidi e infine 4) creare insieme alla municipalità un piano di sviluppo e gestione a medio termine dei rifiuti.

Particolare attenzione è stata posta sui giovani e sul loro ruolo in ognuna delle attività realizzate per raggiungere questi risultati. Attività che, raggruppate qui per risultato atteso, hanno incluso:

  • La creazione di un coordinamento tra le 18 associazioni locali di raccoglitori della plastica e la Coba Impact PLC, partner locale produttore di scaglie PET; la creazione di un luogo per la raccolta della plastica e le attività ad esso connesse con gli scarti; e la realizzazione di un pilota di raccolta porta a porta con Corintea Soc. Coop.
  • La realizzazione di corsi di formazione sulla raccolta per raccoglitori formali e informali, sull’utilizzo della pressa e sullo sviluppo di capacità imprenditoriali.
  • La sensibilizzazione a 360° della comunità attraverso diversi canali quali la creazione di un gruppo di persone che porti avanti la sensibilizzazione stessa, la formazione di studenti universitari, laboratori nelle scuole, due campagne di comunicazione (una visiva e una in radio), uno show teatrale che attraverso la metodologia del teatro sociale e il flash mob porti il messaggio in eventi pubblici come la prima Giornata Ecologica di Awassa, e infine l’operazione “Hawassa green hotel” che ha previsto la stesura di linee guida per le strutture ricettive turistiche sui temi della separazione della plastica, la formazione dello staff e la comunicazione ambientale ai turisti stessi.
  • Infine, la definizione di un piano a medio termine per la città sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti insieme al team della città di Awassa, grazie all’assistenza tecnica della Città Metropolitana di Torino.

Oltre quindi alle 28 milioni di bottiglie PET raccolte e 836 tonnellate destinate al riciclo per un valore economico di 180.000 euro ricavato da rifiuti che diversamente sarebbero rimasti dispersi nell’ambiente o in discarica, il progetto ha creato nuove opportunità lavorative per 262 collettori, 52 lavoratori nel centro di raccolta e una fonte di reddito secondaria per altre 485 persone e raccoglitori informali. 100% Plastica ha inoltre sensibilizzato 33.000 studenti e più di 19.000 persone nel corso di più di 50 eventi pubblici sull’ambiente.

Come ha sottolineato Denise Piva, Funzionario tecnico in carico all’Ufficio VII - AICS e referente per i progetti promossi del settore no profit, è stata proprio la sinergia tra settori no profit e for profit a garantire la sostenibilità del progetto nel tempo e il suo successo. Se da un lato il settore for profit può garantire l’impulso e l’apporto di competenze e professionalità, il no profit conosce il territorio e i suoi bisogni creando le occasioni di collaborazione tra i vari stakeholder. Come già menzionato, 100% plastica è stato uno dei primi esempi di attuazione delle ambizioni della legge n.125/2014 sulla Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo nella quale il settore privato ha fatto la sua comparsa per la prima volta come soggetto nella cooperazione allo sviluppo, ruolo ormai imprescindibile nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Un progetto in cui attori così diversi collaborano è anche un progetto in cui tutti vincono, ed è per questo che lo stesso Programma Paese 2017-2019 ha fatto tesoro della metodologia qui adottata per la progettazione diretta della sede AICS di Addis Abeba in altri programmi per la protezione ambientale, come la riqualificazione di fiumi nella capitale e del lago di Wonchi.

Per ascoltare la conferenza integrale e gli interventi di:

Silvia Vanzetto, Capo progetto di CIFA,
Denise Piva, Funzionario tecnico in carico all’Ufficio VII - AICS e referente per i progetti promossi del settore no profit,
Gabriele Amara, Deputy General Manager di Coba Impact PLC,
Stefania Alemani, Responsabile ufficio impianti di recupero e Agata Fortunato, Responsabile ufficio ciclo integrato dei rifiuti della Città Metropolitana di Torino,
Andrea Camarlinghi, Socio e consigliere di Corintea Soc. Coop,
Paolo Legato, Direttore del MAcA Museo A come Ambiente,
Paola Rossi, Account di Achab S.r.l.,
Maurizio Bertolini, Social and Community Theatre Expert del Social and Community Theatre Centre,
Alessandro Corticelli, Packaging Sales Director Middle East & Africa di DOW,
Antonello Ciotti, Presidente di COREPLA,
Carlo Andriolo, CEO di ALIPLAST S.p.A,
ed Enrico Perbellini, Amministratore di Pluto International s.r.l.,

trovate la registrazione della diretta qui. La conferenza è stata facilitata da Marco Pastori, responsabile area progetti e fundraising per CIFA.

La Restituzione di Alcuni Risultati del Progetto SHILL nelle Regioni Amhara e SNNP

A febbraio 2017, l’Italia e l’Etiopia hanno firmato un accordo tecnico, entrato in vigore l’anno successivo ad aprile, per il rafforzamento dell’infrastruttura sanitaria a livello locale in diverse regioni del paese.

La Cooperazione Italiana si è impegnata con un credito d’aiuto di 5 milioni di euro, 3 milioni dei quali sono già stati erogati. L’AICS, attraverso il suo ufficio nella capitale Addis Abeba, fornisce assistenza tecnica, il monitoraggio e la valutazione del progetto.

L’implementazione del progetto “Rafforzamento delle Infrastrutture a Livello Locale” (SHILL) è iniziata a settembre 2018 e include tre aree di intervento:

  1. La fornitura di acqua pura e potabile a strutture sanitarie selezionate nelle regioni Amhara e SNNP, prevedendo la costruzione o la riabilitazione di tutto lo schema idrico dei centri.
  2. La costruzione o riabilitazione di dispensari in strutture sanitarie nella regione Amhara.
  3. L’implementazione del Registro Medico Elettronico (l’Electronic Medical Records - EMR) in ospedali selezionati ad Addis Abeba.

A marzo 2020, l’AICS Addis Abeba ha effettuato il monitoraggio nelle regioni Amhara e SNNP per valutare l’andamento delle attività della prima area di intervento.

Nella regione Amhara sono state selezionate 27 strutture sanitarie con un budget totale di 923.865,00 euro:

  • 14 hanno completato la costruzione dello schema di approvvigionamento dell’acqua e del sistema di gestione delle acque reflue;
  • 12 sono a vari livelli di completamento;
  • 1 non ha ancora iniziato i lavori.

Nella regione SNNP invece, sono state selezionate 20 strutture sanitarie con un budget totale di 860.135,00 euro:

  • 11 hanno completato la costruzione.
  • 7 sono a vari livelli di completamento, inclusi lavori supplementari.
  • 2 non hanno ancora iniziato i lavori.

Guardate il video della missione di monitoraggio dell’AICS per scoprire la posizione dei centri di salute nelle due regioni e quali sviluppi accessori sono iniziati insieme alle diverse comunità grazie alla presenza di acqua pura e sicura!

Uniti nella lotta alle malattie non trasmissibili: pubblicato il report del workshop organizzato dal Ministero della Salute etiopico e dalla Sede AICS Addis Abeba

Pubblichiamo il rapporto finale del workshop “Il Double burden delle Malattie Trasmissibili e Non, e le Sfide della loro integrazione nel sistema sanitario in Etiopia: testimonianze derivanti da diverse esperienze”, organizzato dal Ministero della Salute etiopico (MoH) insieme all’AICS Addis Abeba il 26 e 27 Febbraio 2020.

Il workshop di due giorni ha visto la presenza di 56 partecipanti e 17 esperti provenienti da istituzioni governative etiopiche, agenzie ONU, Organizzazioni della Società Civile (OSC), Università e Istituti, nonché due ospiti internazionali rispettivamente dal Sudan, Dott. Osama Elhsafie, Direttore del Programma di Medicina di Famiglia del Ministero della Salute del Sudan, e dalla Palestina, la Direttrice Cristina Natoli di AICS Gerusalemme.

La Vice Ministra - oggi Ministra - della Salute etiopica Dott.ssa Lia Tadesse insieme al precedente Direttore di sede AICS Addis Abeba, Tiberio Chiari, hanno aperto i lavori ricordando l’importanza dell’evento all’interno del più ampio contesto nazionale e il continuo supporto da parte della cooperazione italiana nel settore sanitario negli ultimi 15 anni.

12 sono le raccomandazioni chiave scaturite da presentazioni, domande, discussioni e confronti fra esperti e partecipanti, al fine di informare policy maker e apportare miglioramenti alla lotta alle Malattie Non Trasmissibili (MNT) in Etiopia:

  1. È necessaria una risposta multi-settoriale per la prevenzione e il controllo delle MNT, con un maggiore coinvolgimento dei diversi settori e portatori di interesse grazie alla costituzione di un sistema efficiente ed efficace a livello nazionale e regionale (es. comitati inter-ministeriali e/o parlamentari). Inoltre, si dovrebbero affrontare le problematiche che oggi ostacolano l’azione multi-settoriale, quali la mancanza di consapevolezza del problema nei diversi settori, un impegno politico limitato, un coordinamento debole tra stakeholder e un’inadeguata allocazione di risorse.
  2. I Governi dovrebbero integrare le MNT nella Primary Health Care. Questo aiuterebbe la gestione delle MNT nella fase iniziale; quindi supportare la diagnostica e la prevenzione primaria appare un investimento migliore e più economico rispetto al trattamento dello stadio avanzato della malattia. Gli investimenti su prevenzione e controllo delle MNT dovrebbero inoltre essere basati su evidenze scientifiche così da contribuire al rafforzamento del sistema sanitario nel lungo periodo.
  3. Le MNT rimangono uno dei programmi meno finanziati. Nonostante ciò, considerando la dimensione del problema e del fatto che sia attualmente in crescita, si evidenzia la necessità di assicurare maggiori risorse così da aumentare il budget dedicato alle MNT.
  4. Le OSC contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica e rivestono un ruolo importante nella fornitura dei servizi sanitari, nella sensibilizzazione alla comunità, nell’advocacy e nel monitoraggio. Occorre quindi rafforzare il coinvolgimento delle OSC e dare maggior risalto alle loro attività di prevenzione e controllo delle MNT. Inoltre, si evidenza come la loro esperienza risulterebbe valida anche in collaborazioni con il Governo.
  5. Si raccomanda di creare partnership e collaborazioni con le Overseas Development Assistance (ODAs) così da aumentare la spesa per la salute nella lotta al double burden delle malattie trasmissibili e non.
  6. Va aumentato l’impegno per l’integrazione e decentralizzazione dei servizi legati alle MNT nella Primary Health Care (PHC).
  7. Sono necessarie campagne di comunicazione strategiche sulle MNT e incrementare le attività di sensibilizzazione in modo continuativo, mirando alla mobilitazione di massa delle comunità.
  8. La malnutrizione e le diete sbilanciate sono uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie non trasmissibili. È raccomandabile quindi progettare e implementare interventi e programmi di double e triple actions che possano affrontare contemporaneamente i rischi della denutrizione, del sovrappeso, dell’obesità o di altre MNT correlate alla dieta.
  9. Bisogna aumentare e sviluppare risorse umane competenti per le MNT attraverso l’introduzione del curriculum specifico di Medicina Familiare, unitamente all’implementazione di meccanismi di ritenzione del personale formato.
  10. Occorre assicurare la fornitura continuativa di farmaci e materiali inerenti alle MNT, includendo la manutenzione delle attrezzature.
  11. È importante la ricerca di approcci innovativi che constestualizzino la fornitura dei servizi relativi alle MNT e che identifichino i fattori di rischio al fine di progettare interventi più appropriati.
  12. Infine, è necessario rafforzare la capacità del sistema PHC nel fornire continuità alle cure necessarie ai pazienti affetti da malattie croniche.

Per leggere il rapport integrale, scarica il pdf qui.

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Rassegna stampa:

Il live tweet delle due giornate qui

L’intervista di EBC TV alla Dott.ssa Lia Tadesse e Tiberio Chiari qui (dal minuto 34:30)

L’articolo su ENA qui

Il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica Federale Democratica etiopico firmano un Accordo Tecnico su WASH Rurale in Oromia

Il 9 settembre, Sua Eccellenza Arturo Luzzi, Ambasciatore d’Italia in Etiopia, e Sua Eccellenza Yasmin Wohabrebbi, il Vice Ministro etiopico della Cooperazione Economica del Ministero delle Finanze hanno firmato ad Addis Abeba l’accordo tecnico per l’implementazione del Progetto “Rural Wash in Oromia”. L’accordo è stato firmato anche da Fabio Melloni, Direttore ad interim dell’Ufficio AICS di Addis Abeba.

Con un budget di 2 milioni di Euro a dono, il progetto sarà implementato attraverso l’Ufficio Regionale per l’Acqua della Regione Oromia. Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la gestione delle risorse naturali, in particolare di quelle idriche nelle zone rurali della Regione Oromia. Le attività di progetto prevedono l’estensione della fornitura di acqua pulita il miglioramento dei servizi igienico-sanitari  nelle aree rurali nelle Woreda selezionate a South West, nell’area di Shewa.

Come ha dichiarato Fabio Melloni, Direttore ad interim dell’Ufficio AICS di Addis Abeba, alla firma:

L’obiettivo generale del Progetto è quello di migliorare le condizioni di vita e salute delle comunità beneficiarie in Oromia riabilitando ed estendendo i servizi idrici e igienico-sanitari nelle aree rurali selezionate. Migliorare i servizi igienici sanitari e garantire l’approvvigionamento di acqua pulita nelle aree rurali è la chiave della resilienza della comunità alle crisi ambientali e sanitarie come quella in atto. AICS è fortemente impegnata a migliorare la gestione delle risorse idriche in maniera sostenibile e ad estendere la fornitura dei servizi idrici in tutta l’Etiopia”.

L’intervento rientra all'interno dell’attuale Programma Paese 2017-2019 il cui portfolio è di 125 Milioni di Euro. Il Programma Paese mira a contribuire allo sviluppo integrato, inclusivo e sostenibile e segue i Principi della Partnership Globale per una Cooperazione allo Sviluppo Efficace (Global Partnership for Effective Development Cooperation Principles) affinché si rafforzino l'appropriazione del processo da parte della nazione e la mutua responsabilità, e allo stesso tempo si promuova una collaborazione vantaggiosa per entrambi i Paesi.

Il settore WASH Energia & Ambiente di AICS Addis Abeba attivo nella lotta al COVID-19

Il settore WASH Energia & Ambiente dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - Ufficio di Addis Abeba ha reindirizzato 20.000 EUR alla lotta al COVID-19 in Etiopia.

Ogni gesto, anche piccolo, è importante!

Grazie a questo contributo, infatti, la Water Development Commission del Ministry of Water, Irrigation and Electricity (MoWIE), ha potuto acquistare, distribuire e installare:

  • 2 pompe ad immersione, tubi e giunti per i centri di quarantena allestiti dal governo per le persone di ritorno nel Paese in diverse regioni del paese, in particolare quelle di confine interessate da alti flussi di arrivo.
  • 100 Stand a supporto delle postazioni pubbliche per il lavaggio delle mani dotate di cisterne da 1.000 litri. Le postazioni sono situate in due dei quartieri più affetti di Addis Abeba, Addis Ketema e Lideta, molto popolosi e caratterizzati da luoghi di aggregazione importanti, come i mercati e le stazioni degli autobus.
  • Igienizzante per le mani e disinfettante a base alcolica per il personale ministeriale del MoWIE.

Questi interventi rientrano nella più ampia strategia di risposta all'emergenza COVID-19 del MoWIE che, grazie al supporto di più donatori tra i quali AICS Addis Abeba, ha allestito numerosi centri di quarantena in tutto il Paese destinati ad alloggiare le persone di rientro in Etiopia. In collaborazione con gli enti regionali dell’acqua il MoWIE ha dunque acquistato, distribuito e installato il materiale necessario per riabilitare, estendere o costruire schemi idrici completi garantendo standard igienici più alti nei centri.

L’intervento svolto nella capitale Addis Abeba contribuisce invece alle attività di sensibilizzazione per la popolazione su temi come il distanziamento sociale e sull'importanza di seguire pratiche igieniche corrette e sostiene l’installazione di postazioni pubbliche per lavarsi le mani situate nelle aree a più alta densità di popolazione al fine di prevenire la diffusione del virus.

Nessuno è al sicuro finché non siamo tutti al sicuro!

Esperti italiani e etiopi condividono conoscenze sulla Salute Mentale nell’Emergenza Covid-19

I servizi di salute mentale sono una parte essenziale della risposta di tutti i governi al COVID-19, come ha dichiarato solo pochi giorni fa António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Dando seguito e in accordo con quanto sopra, il 27 maggio, l’AICS Addis Abeba ha offerto supporto tecnico per un incontro virtuale del Gruppo Tecnico di Lavoro sulla Salute Mentale e il Supporto Psicosociale in Etiopia, parte dell’Health Cluster in Etiopia, coinvolgendo alcuni esperti italiani di Salute Mentale, attualmente molto attivi nella gestione dei servizi di prevenzione e cura relativi alla salute mentale in tempi di COVID-19 in Italia. L’esperienza italiana specifica in materia durante l’attuale pandemia è infatti molto utile per il personale sanitario e i policy maker operanti in Etiopia.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di condividere conoscenze e buone pratiche, e facilitare un’interazione diretta fra esperti del settore salute nell’area specifica della salute mentale durante l’epidemia COVID-19.

Tre esperti italiani sono stati invitati da AICS per condividere la propria esperienza e competenza, mentre i partecipanti provenivano da ONG, dall’Università di Addis Abeba, dall’Ethiopian Public Health Institute (EPHI), e dal mondo UN.

Il primo esperto, il Dott. Giovanni de Girolamo dall’IRCCS - Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, ha presentato una “General introduction based on the paper Mental Health in the Coronavirus Disease 2019 Emergency - The Italian Response in Jama Psychiatry”.

Il secondo esperto è stato il Dott. Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche – AUSL Modena, anche Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP), nonché Membro del Consiglio Superiore di Sanità. Ha presentato “Services’ restructuring as paper COVID-19 disease emergency operational instructions for Mental Health Departments in EPS (Italian Society of Epidemiological Psychiatry)”.

Infine, la Dott.ssa Maria Luisa Scattoni, Research and Coordination and Support Service all’Istituto Superiore di Sanità, ha presentato “Stress management for healthcare workers in COVID-19 context”. L’interessante report da lei menzionato, "Interim guidance for the appropriate support of the health workers in the SARS-CoV-2 emergency scenario", è ora disponibile anche nella versione inglese.

L’incontro è stato facilitato da Teresa Ombalo (OMS), Presidente del Gruppo Tecnico di Lavoro sulla Salute Mentale e il Supporto Psicosociale in Etiopia.

Le tre presentazioni possono essere visionate qui di seguito, così come la videoregistrazione dell’incontro.

Ringraziamo i tre esperti italiani, gli organizzatori e tutti i partecipanti per aver reso possibile questo importante momento di scambio.

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Le presentazioni:

Presentazione 1: Dott. Giovanni de Girolamo, “General introduction based on the paper Mental Health in the Coronavirus Disease 2019 Emergency - The Italian Response in Jama Psychiatry”.

Presentazione 2: Dott. Fabrizio Starace, “Services’ restructuring as paper COVID-19 disease emergency operational instructions for Mental Health Departments in EPS (Italian Society of Epidemiological Psychiatry)”.

Presentazione 3: Dott.ssa Maria Luisa Scattoni, “Stress management for healthcare workers in COVID-19 context”.

The video-recording of the meeting:

AICS Addis Abeba riprogramma alcuni fondi esistenti per rispondere a nuovi bisogni emersi nell’emergenza Covid19

Grazie al supporto di AICS Addis Abeba, UNAIDS Ethiopia ha consegnato dei materiali per la Protezione Personale (PPE) dal COVID19 a due diverse OSC che si occupano di persone che vivono con l’HIV: il Network of networks of HIV positives in Ethiopia (NEP+) e il National Network of Positive Women in Ethiopia (NNPWE).

Guanti monouso, mascherine, disinfettanti e saponi per l’igiene delle mani aiuteranno la comunità PLHIV ad attuare le misure di sicurezza per prevenire il contagio da coronavirus.

Alcuni fondi, già esistenti, sono stati ridestinati a questo scopo. In un momento di pandemia globale, è infatti più che mai fondamentale tutelare la salute delle persone ovunque: in Italia, Etiopia e nel resto del mondo, così da salvaguardare il benessere e il futuro di tutti.

Come il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha sottolineato nei suoi tweet ufficiali:

"COVID19 ci sta ricordando una semplice ma vitale verità: siamo un’unica specie, e condividiamo un solo pianeta."
(durante la Giornata Mondiale della Terra, 22 Aprile)

"Ora più che mai, è il momento di restare uniti per sconfiggere un nemico comune & tenere il mondo al sicuro."
(20 Aprile)

Il Ministero della Salute etiopico ha predisposto una piattaforma d’informazione per la comunità e di monitoraggio della situazione COVID19 in Etiopia, consultabile anche in inglese su: https://www.covid19.et/covid-19/

AICS Addis Abeba, insieme ad altri 29 donatori bilaterali e multilaterali nel Paese, fa parte del Development Assistance Group (DAG) che ha l’obiettivo di coordinare, catalizzare e armonizzare l’aiuto allo sviluppo all'Etiopia per garantirne l’efficacia, l’efficienza, l’allineamento e la sostenibilità in vista del raggiungimento degli SDGs.

In questo periodo di emergenza, è più che mai cruciale il lavoro di questo coordinamento, insieme agli attori del settore umanitario in dialogo con il National Disaster Risk Management (NDRM) Commission e con l’Emergency Coordination Center (ECC) del Governo etiopico per una migliore risposta multisettoriale.

Concludiamo con l’esortazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel videomessaggio agli italiani in occasione della Pasqua:

Evitiamo il contagio del virus e accettiamo piuttosto il contagio della solidarietà tra di noi.”

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Foto di: © UNAIDS
Immagine: schermata iniziale della piattaforma d’informazione e monitoraggio del Ministero della Salute etiopico al 27 Aprile