L’Etiopia è conosciuta nel mondo come la culla del caffè. Per gli etiopi, infatti, il caffè non è semplicemente una bevanda: è cultura, identità, ritualità e, soprattutto, futuro. Dalle alture verdeggianti del Sidama fino ad arrivare nei bar della capitale Addis Abeba, ogni chicco racconta una storia antica, fatta di gesti tramandati da millenni e di una terra ricca di storia. Ma oggi, quel racconto si arricchisce di un nuovo capitolo: quello della professionalizzazione, dell’innovazione e dell’empowerment.
Da anni, l’Italia – attraverso la Cooperazione Italiana – è al fianco del Paese per rafforzare la sua filiera produttiva più emblematica e strategica. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), infatti, è impegnata da oltre un decennio in Etiopia per migliorare le condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione del caffè, con interventi mirati lungo tutta la filiera: dalla raccolta post-harvest alla formazione professionale, fino alla promozione del prodotto sui mercati internazionali.
In questo contesto si inserisce il Coffee Training Center (CTC) di Addis Abeba, un progetto d’eccellenza realizzato con il contributo dell’AICS, con la fondazione Ernesto Illy e il supporto tecnico di UNIDO, che ha rappresentato una svolta nella professionalizzazione del settore. Il finanziamento della Cooperazione Italiana per la creazione del CTC ha permesso di dotare il centro delle più moderne tecnologie e competenze disponibili sul continente africano.
La creazione del Coffee Training Centre (CTC) di Addis Abeba rappresenta un traguardo significativo nell’ambito della cooperazione tra il settore pubblico e privato per lo sviluppo sostenibile della filiera del caffè in Etiopia. Il centro si inserisce all’interno di un più ampio programma volto a migliorare la qualità e la competitività del caffè etiope sui mercati internazionali. La struttura del CTC è stata concepita come un polo d’eccellenza per la formazione e l’innovazione, offrendo corsi specializzati destinati a produttori, cooperative e operatori del settore. Le attività formative coprono vari aspetti della filiera del caffè, dalla coltivazione e raccolta fino alla lavorazione, torrefazione e commercializzazione, con un focus particolare sulla sostenibilità e tracciabilità del prodotto.
Il CTC, inaugurato nel 2021, è infatti il primo centro di formazione avanzata sul caffè in Africa e un punto di riferimento continentale per la qualità e l’innovazione nella lavorazione del prodotto. Il CTC dispone di laboratori altamente specializzati – per il controllo della qualità del caffè verde, la degustazione professionale (cupping), la tostatura, la miscelazione, la lavorazione industriale e il confezionamento – oltre a due aule didattiche, una sala conferenze, una caffetteria e un bar attrezzato sia per espresso che per la preparazione lenta.
Ad oggi, il centro ha formato centinaia di studenti e migliaia di candidati sono già iscritti alle prossime sessioni. Il suo modello formativo punta a espandersi in altri Paesi africani, trasformando il CTC in una piattaforma regionale per la formazione tecnica e l’empowerment professionale nella filiera del caffè.
Ma l’impegno di AICS è già proiettato verso un passo ulteriore: “il sostegno dell’Italia alla filiera del caffè etiope è il frutto di una visione coerente e continuativa, che parte dai campi di raccolta fino ai mercati internazionali, passando per la formazione, la trasformazione e la promozione del prodotto. Oggi, con un’iniziativa da oltre 12 milioni di euro, stiamo accompagnando questo percorso con un progetto avanzato di minimizzazione del rischio per gli investimenti, destinato a rafforzare la competitività del settore, attrarre capitale privato e offrire nuove opportunità economiche alle comunità locali. Il CTC è un’eccellenza africana e un punto di partenza: l’obiettivo è costruire un ecosistema del caffè etiope sempre più solido, sostenibile e aperto al mondo”, spiega Michele Morana, direttore dell’ufficio AICS di Addis Abeba.
Rut e Mistir: due volti e due storie che incarnano i risultati di una cooperazione lungimirante
Rut Wegayew, 25 anni, è una giovane studentessa in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione che, grazie a uno stage al CTC, ha scoperto la propria vocazione nel cupping, l’analisi sensoriale del caffè. “Il caffè ha sempre fatto parte della mia vita, fin dall’infanzia. Ora diventerà anche la mia professione,” racconta Rut. Il suo obiettivo è chiaro: diventare una professionista riconosciuta a livello nazionale e contribuire all’evoluzione qualitativa del caffè etiope. La sua è una storia di passione e riscatto, resa possibile da un centro che offre competenze concrete e visibilità internazionale ai giovani talenti locali. Rut è l’esempio di come la formazione possa trasformare un legame culturale in una carriera professionale di respiro globale.
Mistir Zergaw, 40 anni, originaria del Sidama – regione storica per la produzione del caffè – ha iniziato da bambina a tostare il caffè con il metodo tradizionale. Oggi è una produttrice a livello industriale. Grazie al CTC, ha potuto affinare le sue competenze tecniche e imprenditoriali, lanciando un prodotto confezionato che unisce la forza della tradizione alla spinta dell’innovazione. “La cerimonia del caffè è un rito sociale. Ma ora possiamo anche trasformarla in crescita economica per le comunità,” dice Mistir con un sorriso. Coniugando metodi ancestrali e processi moderni, Mistir è riuscita a portare il caffè etiope confezionato sui mercati locali e internazionali, creando occupazione e valorizzando le risorse del territorio.
Le storie di Rut e Mistir rappresentano il cuore pulsante del lavoro svolto dalla Cooperazione Italiana in Etiopia: promuovere l’autonomia economica, la qualità produttiva e il ruolo delle donne in settori strategici per lo sviluppo locale. Il CTC è solo una tappa – seppur fondamentale – di un lungo percorso che continua con convinzione, competenza e visione condivisa.
Realizzazione e montaggio: Roberto Capocelli