Il 16 e il 17 settembre si è svolto il workshop di disseminazione dei risultati finali del Newborn Survival Project.
Il Newborn Survival Project: qualità e innovazione per un maggiore accesso alle cure neonatali in Etiopia è iniziato a giugno 2018 e si concluderà a fine settembre 2021.
L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare la qualità e l’accesso dei servizi di unità di terapia intensiva neonatale (NICU) in tre ospedali: St. Paul Hospital Millennium Medical College ad Addis Abeba, St. Luke Catholic Hospital and College of Nursing and Midwifery a Wolisso, e Tulu Bolo General Hospital. Il progetto si è poi esteso a 15 kebele in 5 diverse woredas, coinvolgendo attivamente le comunità in attività di sensibilizzazione sulle buone pratiche di cura dei neonati.
Supportato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato dall’organizzazione della società civile (CSO) Medici con l’Africa CUAMM in collaborazione con il Ministero Federale della Salute (FMoH), la Chiesa Cattolica Etiopica – Commissione Sociale e di Sviluppo (ECCSDCO) e l’Ufficio Sanitario Regionale Oromia, South West
Shoa Zone Health (SWSZHD), il progetto ha visto anche il coinvolgimento di partner tecnici quali: Ethiopian Paediatric
Society (EPS) responsabile della formazione e delle supervisioni, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (OPBG),
Informatica senza Frontiere (ISF) e l’Università degli Studi di Tor Vergata – Dipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero (DPUO TV).
Il progetto mira a raggiungere i seguenti obiettivi specifici:
• Migliorare la qualità clinico-organizzativa e l’utilizzo dei servizi di NICU nei tre ospedali selezionati;
• Aumentare la disponibilità di personale sanitario e tecnico di qualità per la NICU dei tre ospedali;
• Migliorare la disponibilità di strumenti standard e di valutazione della qualità delle cure neonatali.
Durante il workshop è stato presentato il progetto e in particolare i risultati*:
• Riduzione della mortalità neonatale nelle 3 NICU;
• Più di 14.500 neonati malati sono stati ricoverati nelle NICU dei 3 ospedali;
• Produzione di 3 manuali di terapia intensiva neonatale e di un manuale di
attrezzature biomediche per la terapia intensiva neonatale;
• Formazione di 53 infermieri e 56 ingegneri biomedici;
• Formazione di 26 operatori sanitari e 575 women development army (WDA);
• Sviluppo di un sistema informativo digitalizzato per la patologia infantile;
• Costruzione dell’edificio NICU a St. Luke e riabilitazione di quella di Tulu Bolo;
• 158 incontri comunitari e 51.652 donne sensibilizzate sulla cura dei neonati
• Fornitura continua di attrezzature e farmaci NICU nei 3 ospedali.
Il secondo giorno dell’evento si è tenuta la visita alle aree di intervento di Tulu Bolo e Wolisso per vedere il lavoro svolto in questi anni.
La direttrice dell’ufficio AICS di Addis Abeba, Isabella Lucaferri, durante il discorso di
benvenuto, ha ricordato come la collaborazione tra gli attori coinvolti abbia reso possibile lo svolgersi delle attività e ha, inoltre, aggiunto:
– “Supportando il progetto AICS dimostra ancora una volta il proprio impegno nel settore sanitario, un’area per noi prioritaria; nel corso degli anni la cooperazione italiana ha sostenuto numerose iniziative per contribuire a migliorare il sistema sanitario etiopico e renderlo più inclusivo e accessibile a tutti i cittadini”.
* Dati giugno 2018 – luglio 2021