Addis Abeba, 15 giugno 2021: La sede AICS di Addis Abeba assieme all’Ufficio delle Finanze e della Cooperazione Economica (BoFEC) della regione Oromia, ha organizzato il seminario conclusivo del progetto finanziato dall’AICS: “Sviluppo Inclusivo e Sostenibile delle Filiere Agricole in Oromia – ISVCDO”.
L’occasione è stata utile per sintetizzare e diffondere i risultati raggiunti, le buone prassi riscontrate e suggerimenti per futuri interventi nell’ambito della filiera del grano duro, del pomodoro da industria e delle colture orticole. L’iniziativa è stata inoltre caratterizzata dal supporto ai due temi trasversali delle questioni di genere e dell’agricoltura sensibile alla nutrizione, con un focus sulle donne delle comunità beneficiarie.
Le componenti di supporto all’orticoltura e ai temi trasversali sono state realizzate dal Centre international de hautes études agronomiques méditerranéennes di Bari (CIHEAM), in collaborazione con le autorità governative locali e l’AICS di Addis Abeba.
Hanno partecipato al seminario più di 70 rappresentanti (50 in presenza e 20 in remoto) delle istituzioni pubbliche, dei centri di ricerca, organizzazioni internazionali, dei consorzi di cooperative e delle industrie private, per confrontarsi sulle migliori strategie da adottare per consolidare il percorso di sviluppo avviato dal progetto, in particolare per quanto riguarda le filiere del grano duro e del pomodoro da industria.
In Etiopia sono presenti più di 420 industrie che trasformano il grano duro, di cui 22 pastifici e l'importazione di pasta sta notevolmente aumentando (50 mila tonnellate di pasta per circa 50 milioni di Euro); anche la produzione di frumento aumenta (circa 3 milioni di tonnellate) ma non riesce a sopperire alla domanda interna (circa 4 milioni di tonnellate) che ha un trend costantemente in crescita, sia dovuto all’aumento della popolazione (oggi più di 110 milioni di abitanti) che ad una modifica delle abitudini alimentari verso cibi facili da conservare e consumare ma poco costosi, quali pasta e pane.
Il pomodoro è una delle principali colture orticole in Etiopia (circa 60 mila tonnellate) sia come fonte di reddito per i piccoli produttori, che comunque riscontrano una bassa produttività per ettaro, sia per l’impiego di manodopera nell’industria conserviera, anche se il pomodoro viene ancora oggi coltivato al 90% per il consumo nel mercato fresco. Di conseguenza il pomodoro in scatola, le passate di pomodoro ed il ketchup sono largamente importati (5.500 tonnellate nel 2017) ed allo stesso tempo l’industria locale non riesce a reperire una sufficiente quantità di prodotto da trasformare.
Il seminario conclusivo del progetto ISVCDO ha permesso di analizzare quanto il supporto specifico fornito abbia contribuito ad uno sviluppo inclusivo e sostenibile delle filiere agricole interessate dal progetto. Questo è stato possibile grazie alla lunga esperienza che la cooperazione italiana ha nel settore in Etiopia , alla conoscenza del territorio, degli attori e dei problemi, a partire da precedenti iniziative promosse dalla Cooperazione Italiana fin dai primi anni 2000.
Tra le attività più significative del progetto ISVCDO, per quanto riguarda le componenti del grano duro e pomodoro da industria, sono stati in particolare menzionati: il supporto ai centri di ricerca - anche in termini di investimenti in tecnologie e strutture; la formazione degli agricoltori (formazione di formatori, visite di scambio, produzione di manuali divulgativi); il miglioramento delle infrastrutture di immagazzinamento e di riproduzione delle sementi (grano duro) per le cooperative; la selezione di varietà di pomodoro per la produzione conserviera; la promozione del collegamento tra produttori e fornitori di varietà di pomodoro a rendimento migliorato; la definizione di modelli di business nel rapporto cooperativo e negli accordi tra produttori ed industrie di trasformazione; una politica dei prezzi condivisa e regolamentata.
Grazie all’intervento del CIHEAM di Bari, è stato inoltre possibile analizzare l’impatto delle attività sulla questione di genere. Le comunità beneficiarie, tra cui anche gli operatori locali del governo, hanno dimostrato di aver compreso l’importanza del ruolo delle donne nella vita cooperativa e nella società più in generale, oltre che al fine di migliorare le condizioni di salute del nucleo familiare in termini di nutrizione. Infatti, le comunità locali hanno in molti casi deciso di continuare ad organizzare con risorse proprie le attività promosse dal progetto, tra cui i gruppi comunitari di comunicazione sugli aspetti di genere, e la coltivazione di orti domestici. Uno degli elementi cruciali sollevato dal CIHEAM è stato quello della continuità, al fine di consolidare il cambiamento comportamentale e raggiungere la replicabilità e la sostenibilità a livello di impatto nel lungo periodo.
Il seminario conclusivo del progetto ISVCDO, grazie all’intervento qualificato dei principali attori pubblici e privati che hanno realizzato le attività previste nei passati 3 anni, e grazie al supporto tecnico degli esperti AICS, incaricati dell’assistenza tecnica e del monitoraggio, ha quindi permesso non solo di evidenziare i risultati raggiunti ma ha consolidato il rapporto instauratosi tra i vari attori pubblici e privati delle filiere del pomodoro e del grano duro in Oromia, ponendo le basi per un efficace supporto alla politica di sviluppo dei parchi agro-industriali integrati in Etiopia, inclusi gli aspetti trasversali del genere e della nutrizione, che continueranno ad essere supportati con iniziative finanziate dall’AICS, attualmente in corso e di prossima realizzazione.