Missione della Cooperazione Italiana a Gibuti


L’Ambasciatore d’Italia, Agostino Palese, e la Titolare della sede AICS di Addis Abeba, Isabella Lucaferri, hanno recentemente concluso una missione a Gibuti.
Tra le attività, la visita al reparto di salute materno-infantile dell’Ospedale Cheiko di Balbalà, una delle aeree più povere e popolose della capitale. Il supporto italiano all’Ospedale di Balbalà risale al 1985, anno in cui fu avviata la costruzione di un primo centro materno-infantile, poi rinnovato negli anni successivi. Ad oggi l’Ospedale, diventato Ospedale Generale, è provvisto di un edificio per le urgenze, per gli interventi chirurgici, medicina generale e di ambulatori.

La struttura, grazie a contributi della cooperazione italiana, è stata inoltre ampliata con la costruzione e ristrutturazione di tre blocchi: l’edificio A comprensivo del reparto di pediatria, di medicina interna e cardiologia
riconosciuto dalla comunità gibutina per la qualità delle prestazioni; l’edificio B ovvero il reparto di malattie infettive
e di chirurgia ortopedica e generale; e l’edificio C composto da padiglioni in corso di costruzione a finanziamento gibutino.

Sempre grazie ad un progetto supportato da AICS e realizzato con UNFPA (United Nations Population Fund) volto
a migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti nell’Ospedale, il reparto di salute materno-infantile è stato recentemente
equipaggiato con moderne attrezzature di neonatologia.
L’iniziativa ha permesso di potenziare la qualità delle prestazioni per la salute materno infantile attraverso la formazione
del personale sanitario, in particolare di quello impiegato nei reparti di pediatria e ginecologia, alla fornitura
di attrezzatura e materiali,
all’installazione di un software per la gestione dell’ospedale, amministrativa e sanitaria.
Ciò ha reso possibile il potenziamento delle prestazioni ospedaliere e ha rafforzato la capacità di rispondere alle emergenze sanitarie.

Inoltre, lo scorso dicembre AICS ha fornito all’Ospedale Cheiko di Balbalà materiale sanitario per la protezione
personale per il contrasto al COVID-19, mascherine, guanti, disinfettanti.
L’incontro con il Direttore dell’Ospedale stato molto utile per fare un consuntivo dei risultati ottenuti fino ad oggi e per comprendere quali sono i bisogni più urgenti per il futuro.

Durante la missione, la Titolare della sede AICS, ha incontrato anche i partner del progetto “Rafforzamento dei sistemi di protezione dell’Infanzia a Gibuti con focus sui minori migranti” affidato a UNICEF (United Nations International Children’s Emergency Fund) volto all’incremento e al potenziamento dei servizi di protezione dell’infanzia. Dall’incontro sono emerse le sfide e i bisogni dei minori vulnerabili che vivono a Gibuti e che spesso sono minori in movimento, migranti dall’Etiopia o dalle aree più remote del Paese, e rifugiati.
Il progetto prevede un budget di 1.000.000 di Euro affidati al Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite e ha l’obiettivo di migliorare i servizi rivolti ai minori, in particolare migranti, rifugiati e minori che vivono in strada.

Evento conclusivo progetto HOPE

Evento finale Progetto HOPE

Il 15 settembre si è tenuto l’evento conclusivo del progetto “HOPE, promuovere la coesione sociale in Ethiopia: Opportunità, Protezione e Impiego per Returnees, Minori e Potenziali Migranti” (11548/ETH/01 – “Promoting social cohesion in Ethiopia: Opportunities, Protection and Employment for Returnees, Minors and Potential Migrants”), finanziato nell’ambito dell’“Iniziativa di Emergenza di contrasto al traffico di esseri umani e allo sfruttamento di migranti e sostegno al reinserimento dei returnees”.

Il Progetto è stato realizzato da un consorzio guidato dal Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei. Popoli (CISP) formato dalle seguenti organizzazioni della società civile (OSC): Comitato Collaborazione Medica (CCM), Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia (CIFA), Centro Italiano Aiuti all’Infanzia (CIAI), Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura (CEFA) in partenariato con l’OSC locale Live-Addis, in alcune delle zone chiave per i flussi migratori
in Etiopia, Paese di origine, destinazione e transito di migranti.

Le OSC hanno realizzato attività volte a: migliorare le opportunità di impiego, promuovendo formazione professionale e attività generatrici di reddito; rafforzare il supporto psico-sociale per i migranti di ritorno e i gruppi più vulnerabili e rispondere alla violenza sessuale e di genere. È stato inoltre promosso il coordinamento tra gli stakeholder coinvolti nel fenomeno migratorio in Etiopia.L’evento conclusivo del Progetto ha visto la partecipazione dei membri del consorzio, partner implementatori, autorità locali e beneficiari, che hanno condiviso commenti positivi rispetto ai risultati raggiunti.
L’incontro è stato ricco di spunti di riflessione in relazione alle migrazioni in Etiopia e all’elevato tasso di disoccupazione nel Paese.

Newborn Survival Project – Workshop di disseminazione dei risultati finali

Il 16 e il 17 settembre si è svolto il workshop di disseminazione dei risultati finali del Newborn Survival Project.
Il Newborn Survival Project: qualità e innovazione per un maggiore accesso alle cure neonatali in Etiopia è iniziato a giugno 2018 e si concluderà a fine settembre 2021.

L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare la qualità e l’accesso dei servizi di unità di terapia intensiva neonatale (NICU) in tre ospedali: St. Paul Hospital Millennium Medical College ad Addis Abeba, St. Luke Catholic Hospital and College of Nursing and Midwifery a Wolisso, e Tulu Bolo General Hospital. Il progetto si è poi esteso a 15 kebele in 5 diverse woredas, coinvolgendo attivamente le comunità in attività di sensibilizzazione sulle buone pratiche di cura dei neonati.

Supportato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato dall’organizzazione della società civile (CSO) Medici con l’Africa CUAMM in collaborazione con il Ministero Federale della Salute (FMoH), la Chiesa Cattolica Etiopica – Commissione Sociale e di Sviluppo (ECCSDCO) e l’Ufficio Sanitario Regionale Oromia, South West
Shoa Zone Health (SWSZHD), il progetto ha visto anche il coinvolgimento di partner tecnici quali: Ethiopian Paediatric
Society (EPS) responsabile della formazione e delle supervisioni, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (OPBG),
Informatica senza Frontiere (ISF) e l’Università degli Studi di Tor Vergata – Dipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero (DPUO TV).

Il progetto mira a raggiungere i seguenti obiettivi specifici:

• Migliorare la qualità clinico-organizzativa e l’utilizzo dei servizi di NICU nei tre ospedali selezionati;
• Aumentare la disponibilità di personale sanitario e tecnico di qualità per la NICU dei tre ospedali;
• Migliorare la disponibilità di strumenti standard e di valutazione della qualità delle cure neonatali.

Durante il workshop è stato presentato il progetto e in particolare i risultati*:

• Riduzione della mortalità neonatale nelle 3 NICU;
• Più di 14.500 neonati malati sono stati ricoverati nelle NICU dei 3 ospedali;
• Produzione di 3 manuali di terapia intensiva neonatale e di un manuale di
attrezzature biomediche per la terapia intensiva neonatale;

• Formazione di 53 infermieri e 56 ingegneri biomedici;
• Formazione di 26 operatori sanitari e 575 women development army (WDA);
• Sviluppo di un sistema informativo digitalizzato per la patologia infantile;
• Costruzione dell’edificio NICU a St. Luke e riabilitazione di quella di Tulu Bolo;
• 158 incontri comunitari e 51.652 donne sensibilizzate sulla cura dei neonati
• Fornitura continua di attrezzature e farmaci NICU nei 3 ospedali.

Il secondo giorno dell’evento si è tenuta la visita alle aree di intervento di Tulu Bolo e Wolisso per vedere il lavoro svolto in questi anni.

La direttrice dell’ufficio AICS di Addis Abeba, Isabella Lucaferri, durante il discorso di

benvenuto, ha ricordato come la collaborazione tra gli attori coinvolti abbia reso possibile lo svolgersi delle attività e ha, inoltre, aggiunto:

– “Supportando il progetto AICS dimostra ancora una volta il proprio impegno nel settore sanitario, un’area per noi prioritaria; nel corso degli anni la cooperazione italiana ha sostenuto numerose iniziative per contribuire a migliorare il sistema sanitario etiopico e renderlo più inclusivo e accessibile a tutti i cittadini”.

* Dati giugno 2018 – luglio 2021

Italia ed Etiopia firmano gli accordi tecnici per due progetti riguardanti l’imprenditorialità femminile e la trasformazione economica in Etiopia

Nel mese di luglio, il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica Federale Democratica etiopico hanno firmato gli accordi tecnici nell’ambito del Programma Paese di Cooperazione Italia – Etiopia.

Il 1° luglio 2021, Sua Eccellenza Arturo Luzzi, Ambasciatore d’Italia in Etiopia, e Sua Eccellenza Yasmin Wohabrebbi, Vice Ministra della Cooperazione Economica del Ministero delle Finanze, hanno firmato l’accordo tecnico per l’implementazione del Progetto “Sviluppo dell’imprenditorialità femminile e creazione di impiego – supporto alla crescita o all’ingresso delle donne nel settore del pellame”.

Con un portafoglio di 1 milione di Euro a dono, il progetto sarà realizzato dal Ministero dello Sviluppo Urbano e delle Costruzioni (Ministry of Urban Development and Construction) attraverso l’Agenzia Federale per la Creazione di Lavoro Urbano e la Sicurezza Alimentare (Federal Urban Job Creation and Food Security Agency). L’iniziativa ha l’obiettivo di rafforzare l’imprenditoria femminile nel settore del pellame creando nuove opportunità d’impiego attraverso una maggiore competitività e migliore capacità produttiva.

Il 19 luglio, Sua Eccellenza Arturo Luzzi, Ambasciatore d’Italia in Etiopia, e Sua Eccellenza Ahmed Shide, il Ministro delle Finanze dell’Etiopia, hanno firmato l’accordo tecnico per il rafforzamento dei servizi di intermediazione del lavoro a sostegno della trasformazione economica in Etiopia.

Con un contributo di 4 milioni di euro fornito dal governo italiano, l’obiettivo generale del progetto è di incrementare le opportunità di lavoro per la popolazione rurale nel Paese attraverso la costruzione di servizi pubblici per l’impiego efficaci.
Il progetto intende costituire centri per l’impiego rurali pilota in tre regioni dell’Etiopia per fornire servizi alle persone
vulnerabili in cerca di lavoro.

L’iniziativa si inserisce nel quadro del “Piano Nazionale per la Creazione di Impiego 2020-2025” del Governo etiopico istituito per rispondere a una delle priorità nazionali, ossia la creazione di posti di lavoro per milioni di giovani etiopici e per ridurre il tasso di disoccupazione nazionale.
La Jobs Creation Commission (JCC) insieme al Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali (MoLSA) sarà responsabile dell’attuazione del progetto.

Entrambi gli accordi sono stati sottoscritti anche dalla Direttrice AICS, sede di Addis Abeba, Isabella Lucaferri.

I progetti rientrano in una delle aeree di intervento prioritarie di AICS in Etiopia. Il supporto alla creazione di impiego, specialmente per i giovani e le donne, è infatti un settore in cui la cooperazione italiana investe molto nel Paese. Importante il ruolo dell’Agenzia in supporto al Governo etiopico nelle diverse fasi di realizzazione dei progetti, dalla scrittura fino al monitoraggio e valutazione.

Presentato il progetto Rural WASH in Oromia

Venerdì 13 agosto si è tenuto l’evento di lancio del progetto Rural WASH in Oromia.

L’obiettivo dell’iniziativa consiste nel migliorare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici in 3 Woreda situate nella South West Shewa Zone della regione Oromia, in Etiopia.
Le componenti principali consistono nella costruzione e ristrutturazione di 20 acquedotti rurali e la realizzazione di 20 infrastrutture igienico sanitarie in altrettanti istituti scolatici.
Inoltre, il progetto prevede la formazione di tecnici locali per abilitarli alla costruzione di piccole infrastrutture idrauliche e nella loro manutenzione nel tempo.
Anche in questo progetto, la sostenibilità è uno degli obiettivi principali e per questo si prevede una riduzione dell’uso di energia elettrica da fonti fossili attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici e lo sviluppo di nuovi schemi a gravità.

AICS ha stanziato 2 milioni di euro per finanziare il progetto, direttamente erogati alla regione Oromia. L’Agenzia ha inoltre assegnato un fondo di 200.000 euro all’organizzazione della società civile (OSC) COOPI, che garantirà assistenza tecnica specializzata ai tecnici regionali durante l’implementazione delle attività.

All’evento, organizzato dal Bureau of Finance and Economic Cooperation della Regione Oromia (BOFEC) hanno partecipato: l’Oromia Water and Energy Resources Development Bureau (OWERDB), i rappresentati delle Woreda e delle zone e relativi uffici WASH, uffici finanziari, uffici per il supporto sociale e igiene pubblica e gli esperti WASH della OSC COOPI.
I rappresentati locali hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa e si sono detti pronti a collaborare attivamente. Le comunità rurali della South West Shewa, infatti, ad oggi, godono di un accesso particolarmente limitato alle risorse idriche. Il progetto AICS “Rural WASH in Oromia” supporterà quindi in modo significativo tali comunità, non solo assicurando l’accesso all’acqua potabile, ma anche coinvolgendo e capacitando i tecnici locali garantendo la sostenibilità delle opere.

Lo sviluppo del rapporto tra cooperative agricole e sistema agro-industriale in Etiopia

Addis Abeba, 15 giugno 2021: La sede AICS di Addis Abeba assieme all’Ufficio delle Finanze e della Cooperazione Economica (BoFEC) della regione Oromia, ha organizzato il seminario conclusivo del progetto finanziato dall’AICS: “Sviluppo Inclusivo e Sostenibile delle Filiere Agricole in Oromia – ISVCDO”.

L’occasione è stata utile per sintetizzare e diffondere i risultati raggiunti, le buone prassi riscontrate e suggerimenti per futuri interventi nell’ambito della filiera del grano duro, del pomodoro da industria e delle colture orticole. L’iniziativa è stata inoltre caratterizzata dal supporto ai due temi trasversali delle questioni di genere e dell’agricoltura sensibile alla nutrizione, con un focus sulle donne delle comunità beneficiarie.

Le componenti di supporto all’orticoltura e ai temi trasversali sono state realizzate dal Centre international de hautes études agronomiques méditerranéennes di Bari (CIHEAM), in collaborazione con le autorità governative locali e l’AICS di Addis Abeba.

Hanno partecipato al seminario più di 70 rappresentanti (50 in presenza e 20 in remoto) delle istituzioni pubbliche, dei centri di ricerca, organizzazioni internazionali, dei consorzi di cooperative e delle industrie private, per confrontarsi sulle migliori strategie da adottare per consolidare il percorso di sviluppo avviato dal progetto, in particolare per quanto riguarda le filiere del grano duro e del pomodoro da industria.

In Etiopia sono presenti più di 420 industrie che trasformano il grano duro, di cui 22 pastifici e l'importazione di pasta sta notevolmente aumentando (50 mila tonnellate di pasta per circa 50 milioni di Euro); anche la produzione di frumento aumenta (circa 3 milioni di tonnellate) ma non riesce a sopperire alla domanda interna (circa 4 milioni di tonnellate) che ha un trend costantemente in crescita, sia dovuto all’aumento della popolazione  (oggi più di 110 milioni di abitanti) che ad una modifica delle abitudini alimentari verso cibi facili da conservare e consumare ma poco costosi, quali pasta e pane.

Il pomodoro è una delle principali colture orticole in Etiopia (circa 60 mila tonnellate) sia come fonte di reddito per i piccoli produttori, che comunque riscontrano una bassa produttività per ettaro, sia per l’impiego di manodopera nell’industria conserviera, anche se il pomodoro viene ancora oggi coltivato al 90% per il consumo nel mercato fresco. Di conseguenza il pomodoro in scatola, le passate di pomodoro ed il ketchup sono largamente importati (5.500 tonnellate nel 2017) ed allo stesso tempo l’industria locale non riesce a reperire una sufficiente quantità di prodotto da trasformare.

Il seminario conclusivo del progetto ISVCDO ha permesso di analizzare quanto il supporto specifico fornito abbia contribuito ad uno sviluppo inclusivo e sostenibile delle filiere agricole interessate dal progetto. Questo è stato possibile grazie alla lunga esperienza che la cooperazione italiana ha nel settore in Etiopia , alla conoscenza del territorio, degli attori e dei problemi, a partire da precedenti iniziative promosse dalla Cooperazione Italiana fin dai primi anni 2000.

Tra le attività più significative del progetto ISVCDO, per quanto riguarda le componenti del grano duro e pomodoro da industria, sono stati in particolare menzionati: il supporto ai centri di ricerca - anche in termini di investimenti in tecnologie e strutture; la formazione degli agricoltori (formazione di formatori, visite di scambio, produzione di manuali divulgativi); il miglioramento delle infrastrutture di immagazzinamento e di riproduzione delle sementi (grano duro) per le cooperative; la selezione di varietà di pomodoro per la produzione conserviera; la promozione del collegamento tra produttori e fornitori di varietà di pomodoro a rendimento migliorato; la definizione di modelli di business nel rapporto cooperativo e negli accordi tra produttori ed industrie di trasformazione; una politica dei prezzi condivisa e regolamentata.

Grazie all’intervento del CIHEAM di Bari, è stato inoltre possibile analizzare l’impatto delle attività sulla questione di genere. Le comunità beneficiarie, tra cui anche gli operatori locali del governo, hanno dimostrato di aver compreso l’importanza del ruolo delle donne nella vita cooperativa e nella società più in generale, oltre che al fine di migliorare le condizioni di salute del nucleo familiare in termini di nutrizione. Infatti, le comunità locali hanno in molti casi deciso di continuare ad organizzare con risorse proprie le attività promosse dal progetto, tra cui i gruppi comunitari di comunicazione sugli aspetti di genere, e la coltivazione di orti domestici. Uno degli elementi cruciali sollevato dal CIHEAM è stato quello della continuità, al fine di consolidare il cambiamento comportamentale e raggiungere la replicabilità e la sostenibilità a livello di impatto nel lungo periodo.

Il seminario conclusivo del progetto ISVCDO, grazie all’intervento qualificato dei principali attori pubblici e privati che hanno realizzato le attività previste nei passati 3 anni, e grazie al supporto tecnico degli esperti AICS, incaricati dell’assistenza tecnica e del monitoraggio, ha quindi permesso non solo di evidenziare i risultati raggiunti ma ha consolidato il rapporto instauratosi tra i vari attori pubblici e privati delle filiere del pomodoro e del grano duro in Oromia, ponendo le basi per un efficace supporto alla politica di sviluppo dei parchi agro-industriali integrati in Etiopia, inclusi gli aspetti trasversali del genere e della nutrizione, che continueranno ad essere supportati con iniziative finanziate dall’AICS, attualmente in corso e di prossima realizzazione.

Gruppo dei partecipanti “in presenza” al seminario conclusivo

Costruzione di magazzini e macchinari per la lavorazione delle sementi migliorate c/o coop. Agricole

Analisi varietali presso i centri di ricerca in Oromia

Assistenza tecnica nelle fasi di produzione e raccolta del grano duro nella regione Oromia – Bale

Intervento del Rappresentante AICS al seminario conclusivo del progetto ISVCDO

Cerimonia di chiusura del progetto “Migliorato l’accesso all’acqua, alla sanità e all’igiene in sei scuole della sub-city di Nefas Silk – Lafto, Addis Abeba” (AID 11009)

Il 6 dicembre 2019 si è tenuta la cerimonia di chiusura del progetto “Migliorato l’accesso all’acqua, alla sanità e all’igiene in sei scuole della sub-city di Nefas Silk – Lafto, Addis Abeba” (AID 11009) finanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Gli interventi delle ONG implementatrici del progetto, ossia Comitato Internazionale per lo Sviluppo die Popoli (CISP), Comitato Collaborazione Medica (CCM), e Centro Italiano Aiuti all’Infanzia (CIAI) si sono focalizzati sui seguenti risultati attesi:

  • CISP
    • Migliorare l’accesso all’acqua. Il progetto si è avvalso della collaborazione delle associazioni di genitori, studenti e insegnanti presenti nelle scuole (Parents, Students and Teachers Associations – PSTA) che sono state debitamente formate, rafforzate e informate sulle varie tematiche che il progetto ha affrontato: la correlazione acqua/ igiene/salute, l’importanza di una alimentazione equilibrata ricca anche di prodotti freschi (orti scolastici) e della sostenibilità delle attività realizzate. Il progetto ha fatto in modo che le attività idriche e sanitarie siano seguite da gruppi di persone adeguatamente formate all’interno delle PSTA ma anche dei club dei ragazzi per aumentarne la consapevolezza e il senso di ownership.
  • CCM
    • Migliorare la sanità ambientale e le pratiche di igiene personale a favore degli studenti e delle loro famiglie, componente volta alla promozione della salute sessuale e riproduttiva, dell’igiene (in particolare igiene mestruale) e all’aumento delle conoscenze e informazioni tra la popolazione di insegnanti, studenti e comunità educativa su questi temi.
  • CIAI
    • Migliorare la sanità ambientale, le pratiche di igiene personale e la condizione nutrizionale a livello istituzionale, a favore degli studenti e delle loro famiglie, e migliorare il funzionamento e la gestione delle infrastrutture scolastiche.

Inoltre, il progetto ha previsto lo svolgimento di workshop su attività generatrici di reddito quali la produzione di assorbenti riutilizzabili e sapone e la realizzazione di orti scolastici.

Il progetto si è svolto in maniera congiunta con il Development Cooperation Office dell’Ambasciata di Francia in Etiopia (AF-DCO) che ha contribuito attraverso la realizzazione di infrastrutture igienico-sanitarie (bagni e docce) e di spazi adibiti a mensa nelle scuole selezionate, con il coinvolgimento delle associazioni di genitori, studenti e insegnanti – PSTA già presenti ed attive all’interno delle amministrazioni scolastiche. Le infrastrutture sono state realizzate utilizzando prevalentemente materiali di riciclo (pneumatici e bottiglie di plastica) seguendo una tecnica innovativa, inventata in Francia e già sperimentata in Senegal e Marocco. In fase di realizzazione delle infrastrutture sono stati coinvolti sei studenti delle scuole di formazione professionale nell’ottica di formare dei giovani su tecniche di costruzione all’avanguardia per sostenibilità e innovazione.

Le buone pratiche del progetto verranno replicate in altre dieci scuole della Sub-city Nefas Silk-Lafto tramite un’iniziativa finanziata da AICS e implementata da UNOPS, attualmente in fase di realizzazione, e che prevede la costruzione di strutture igienico sanitarie con tecniche sostenibili, e con il coinvolgimento dei sei studenti delle scuole di formazione professionale, a testimonianza della continuità delle attività di progetto.

 

L’AICS di Addis Abeba ha ricevuto una lettera di ringraziamento da parte del Ministero dell’Istruzione dell’Etiopia per il sostegno al “Programma di Sviluppo del Settore dell’Istruzione” (ESDP)

L’Ufficio di Addis Abeba dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha ricevuto una lettera di ringraziamento da parte del Ministero dell’Istruzione della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia per il sostegno al "Programma di Sviluppo del Settore dell’Istruzione" (Education Sector Development Program – ESDP).

L’ESDP è un programma multidonatore che ha l’obiettivo di consentire l’accesso a un’istruzione equa e di qualità a tutti gli studenti etiopi. Con un contributo di 28.5 milioni di Euro, l’aiuto italiano si è concentrato su tre componenti:

  • Rafforzamento delle Capacità Istituzionali e Istruzione Primaria;
  • Rafforzamento degli Istituti Tecnico-Professionali;
  • Programma Post Graduate dell’Università di Addis Ababa e di Haramaya.

Nell’ambito della componente di Rafforzamento delle Capacità Istituzionali e Istruzione Primaria, 45 esperti di differenti dipartimenti del Ministero dell’Istruzione etiopico e di uffici scolastici regionali sono stati formati su politiche e pianificazione in materia d’istruzione a livello Master presso il College of Education dell’Università’ di Addis Ababa. Inoltre, attività di rafforzamento delle capacità sono state realizzate nelle quattro regioni (Somali, Afar, Tigray and Oromia) in materia di approvvigionamento delle attrezzature necessarie per l’ufficio e per le attività di comunicazione.

La seconda componente del progetto prevista nel contributo italiano ha garantito il supporto a quattro istituti tecnico-professionali, TVET Colleges, (Tegbared and General Winget in Addis Abeba, Diredawa and Dessie W/ro Sehin), attraverso la realizzazione di opere civili, quali la costruzione di nuove aule, biblioteche e laboratori, e l’acquisto di attrezzature, libri, computer, e mobili. Inoltre, l’istituto TVET di Diredawa è stato rinominato “Ethio-Italy TVET College” alla luce del considerevole aiuto ricevuto dal Governo italiano.

Il contributo italiano alla componente di Programma Post Graduate ha avuto invece l’obiettivo di rafforzare la capacità istituzionale delle Università di Addis Abeba e d’Haramaya coprendo i costi di gestione, mettendo a disposizione fondi di ricerca e materiali per laboratori e organizzando corsi di formazione da parte di Università e/o consorzi di Università identificati tramite gare internazionali. Finora le Università italiane di Sassari, Napoli “L’Orientale”, Padova e Ferrara hanno lavorato a stretto contatto con quattro dipartimenti dell’Università di Addis Abeba, ossia i dipartimenti di Scienze della Terra, Archeologia e Gestione del Patrimonio, Veterinaria, Economia e Commercio.

Il contributo italiano è stato cruciale per il raggiungimento dei risultati previsti nel piano del programma ESDP e per il miglioramento del settore dell’istruzione in Etiopia.

AICS Addis Abeba all’undicesima edizione dell’All-African Leather Fair

Dal 9 al 12 novembre 2019 la sede di Addis Abeba dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha partecipato attivamente con uno stand all’undicesima edizione dell’All-African Leather Fair organizzata dall’Ethiopian Leather Industries Association (ELIA) e dal Leather Industry Development Institute (LIDI) ad Addis Abeba, mostrando le attività e l’impegno a sviluppare ulteriormente il settore della pelle in Etiopia.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Etiopia sta finanziando due progetti che contribuiscono a promuovere e migliorare l’industria etiopica della pelle, con un focus sulle calzature e i beni artigianali in pelle, e ad aiutare il Governo etiopico a facilitare la creazione di network di piccole e medie imprese e a rafforzare i legami commerciali con le industrie manifatturiere medio-grandi:

  • Progetto di assistenza tecnica per lo sviluppo dell'industria del pellame in Etiopia - Nuova fase implementato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) insieme al Ministero etiopico per il Commercio e l'Industria e il Leather Industry Development Institute (LIDI);
  • UNIDO Leather Clusters Empowerment in Addis Ababa – ULCE implementato dall’Organizzazione della Società Civile Comunità Volontari per il Mondo (CVM), con il Leather Industry Development Institute (LIDI) e l’Ethiopian Leather Industries Association (ELIA).

Essendo uno dei paesi africani con il più elevato numero di capi di bestiame, l’Etiopia gode di un’industria del pellame fiorente e con grande potenziale per la creazione di opportunità di lavoro. Inoltre, il cuoio e la pelle etiopici sono rinomati nel mondo per la loro qualità.

 

Partecipazione alla quinta Conferenza dei Ministri africani sul sistema delle registrazioni civili (CRVS)

Si è svolta dal 14 al 18 Ottobre u.s. a Lusaka la quinta Conferenza dei Ministri africani sul sistema delle registrazioni civili (CRVS). La Conferenza ha avuto come obiettivo la discussione ed identificazione di un orientamento strategico e di politiche per l’adozione di un sistema delle registrazioni olistico, innovativo ed integrato con i sistemi digitali di gestione dell’identità nei diversi paesi africani.

La conferenza si è articolata in due momenti: (1) un incontro introduttivo di tre giorni per permettere agli esperti del tema di confrontarsi e trarre conclusioni tecniche sul miglioramento del sistema delle registrazioni civili, funzionali alla preparazione di una bozza di risoluzioni e raccomandazioni; (2) l’incontro dei ministri africani di due giorni durante il quale tali suggerimenti sono stati avallati e i governi africani hanno ribadito il loro impegno a potenziare il  CRVS nonché l’importanza di creare un gruppo di lavoro sul collegamento tra CRVS e documenti d’identità digitali.

La partecipazione di questa sede alla Conferenza ha fortemente contribuito ad un approfondimento della tematica e ha permesso un confronto con altri partner dello sviluppo con i quali si sono esplorate potenziali attività di partenariato strategico, in particolare per la registrazione delle nascite in Etiopia.